Associazione Distributori e Noleggiatori di Beni Strumentali

Dietrofront: controlli green pass in azienda, si cambia ancora Approfondimento sulla certificazione verde

Dietrofront: controlli green pass in azienda, si cambia ancora

  • 30/11/2021
Approfondimento sulla certificazione verde

Il 20 novembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 19 novembre 2021 n. 165 che ha modificato ulteriormente le regole per i controlli del Green Pass in azienda. In particolare ha introdotto, al fine di semplificare e razionalizzare le verifiche del certificato verde, che i lavoratori possano richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro copia della certificazione verde COVID-19. Questi lavoratori sono esonerati dai controlli da parte del datore di lavoro, per tutta la durata della relativa validità dell’attestazione.
Certamente la finalità primaria che ha spinto il legislatore a prendere questa decisione è quella di andare nella direzione della semplificazione delle procedure per le aziende ma non è detto che il risultato finale vada davvero in questa direzione. Infatti si parla di consegna del Green Pass su base volontaria da parte dei lavoratori e non di diritto del datore di lavoro di richiederlo. Pertanto è facile immaginare come alcuni sceglieranno di consegnarlo ed altri invece no per motivi (legittimi) di riservatezza. Pertanto il datore di lavoro dovrà mantenere un “doppio binario” per le diverse categorie di lavoratori sulla base delle scelte da questi liberamente adottate.
Pesanti dubbi rimangono poi in merito al consenso del lavoratore alla base della scelta se conferire il Green Pass o meno: in ambito di lavoro subordinato il consenso del lavoratore nel nostro ordinamento non è mai considerato base giuridica legittima in relazione allo squilibrio di poteri a favore del datore di lavoro.
Nondimeno rimangono in essere tutte le perplessità in merito alla necessità effettiva di tale trattamento di dati sanitari, fino ad oggi mai autorizzato dall’Autorità Garante anzi, sempre sconsigliato, come già evidenziato nella segnalazione a Governo e Parlamento dell’11 novembre scorso.
Da ultimo il datore di lavoro che riceverà i Green Pass “liberamente” conferiti dai lavoratori dovrà predisporre misure tecniche ed organizzative per svolgere in modo lecito tale trattamento, misure che potranno generare costi anche piuttosto elevati. Oltre naturalmente a dover aggiornare gli adempimenti privacy specificamente adottati come le informative, le lettere di incarico per soggetti designati al controllo ed il Registro delle attività di trattamento di cui all’art. 30 del GDPR. Necessità che difficilmente semplificheranno davvero la vita al datore di lavoro che verosimilmente ad oggi già si sarebbe dovuto organizzare per i controlli secondo la normativa previgente.

CONTATTACI